Michele Marrone |
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| lo svaso è avvenuto di recente, credo l'anno scorso, ed un caro amico (davide/l'idolo, per chi lo conosce) ha partecipato, assieme ai ragazzi dello spinning club al recupero del pesce...avvenuto con grande cura grazie anche all'aiuto ed alla disponibilità delle istituzioni (ogni tanto lavorano bene anche loro...sopratutto quando ascoltano i pescatori) il pesce, come già accennato, è stato trasferito altrove, anche perchè è impensabile uno stoccaggio provvisorio per un reinserimento...fortunatamente, anche il trasferimento ha seguito una politica corretta (su impulso dei pescasportivi)...parte del pesce è stato reintrodotto in contesti pressochè naturali o in corso di ri-naturalizzazione (cave, lanche, ecc) dove difficilemente potrà cadere vittima di bracconaggio...acque controllate, frequentate e di discreto pregio... se nn erro gli esemplari più interessanti di riproduttori sono stati ceduti ad un allevamento "di quelli da lusso" che in cambio si impegna a fornire materiale selezionato per i ripopolamenti futuri in acque selezionate del piacentino... un bell'esempio di come si possa "salvare il salvabile" cercando di capitalizzare gli sforzi di volontari e non... per la questione carpe, nn credo che ad un carpista esigente potesse interessare la popolazione di regine indigene della diga...ad onor del vero nn numerosissima e priva di esemplari dalle taglie ragguardevoli... questo per quanto ne so io...
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